Scuola

Dal Piano Educativo Individualizzato (PEI) al Progetto di Vita

Il progetto vede nella SCUOLA un ambito di intervento privilegiato. Essa, infatti, rappresenta il mondo in cui le future generazioni si formano, imparano il vivere sociale, incontrano la diversità e la fragilità. Ripensare il welfare partendo dalla scuola significa mirare non solo alla “ristrutturazione” di un sistema culturale, quanto a una ricostruzione delle sue fondamenta.

Questa ricostruzione si fonda sul Capability Approach: un approccio che mira a sviluppare in tutti i soggetti quelle risorse che, unite alle competenze, rendono la persona soggetto attivo delle proprie scelte.

È fondamentale, infatti, dare a ciascuno studente, senza distinzione alcuna, l’opportunità di fare ed essere, per perseguire gli obiettivi che ritiene più validi per la propria vita. L’azione educativa si ispira ai concetti di responsabilità, libertà da e libertà di.

Il cambiamento culturale perseguito è fondamentale, perché non considera più le persone con disabilità destinatari passivi di politiche assistenzialistiche, ma soggetti attivi, protagonisti della propria vita, anche a scuola. È la famiglia dell’alunno con disabilità a costruire, insieme agli “specialisti”, il progetto di vita del figlio, che si basa non sulle limitazioni date dalla menomazione, ma sui desideri, i sogni e le ambizioni del bambino.

Oltre al passaggio dal PEI al progetto di vita, con le scuole si sta attuando una sperimentazione nell’ambito dell’assistenza ad personam: i bimbi con disabilità non sono più affiancanti dall’assistente ad personam nel modo classico, ma a supportarli è un’équipe composta dagli educatori, dall’insegnante di sostegno e dal referente della scuola per il progetto. Essa lavora sul singolo soggetto, sulle specificità di apprendimento, ma anche e soprattutto sull’intera classe, per favorire l’inclusione nel gruppo sezione. Non più un’assistenza limitata al qui ed ora, un’assistenza necessaria ma escludente dal resto della classe, bensì un vero e proprio progetto mirato alla crescita indipendente, all’interno del proprio contesto sociale.

Innovazione nell’ambito sono anche le Officine per la Vita Indipendente: percorsi di capacitazione di genitori di bambini con disabilità (0-14 anni), che mirano alla presa di consapevolezza dei diritti e delle competenze, finalizzata all’assunzione della regia del percorso di vita dei figli. Le Officine sono processi integrati tra comunità e persone, che consentono a quelli che oggi sono bambini con disabilità di vivere da adulti nella società “sulla base di uguaglianza con gli altri”.